La mediazione in ambito penale interviene su contesti caratterizzati da condotte di disvalore penalmente rilevante con l'obiettivo di attivare canali di dialogo tra reo, vittima - e società -, nel tentativo di evitare che il divario tra le parti in causa aumenti e divenga fonte di ulteriore disagio e conflittualità. Attraverso l'apertura di nuovi canali di comunicazione per il tramite del mediatore, si offre alla vittima un ruolo attivo e contemporaneamente permette al reo di riconoscere la propria responsabilità nonché gli effetti del proprio comportamento illecito così da evitargli, se possibile, l'ingresso nel circuito penale.
Il compito del mediatore penale non è quello di risolvere il conflitto, non esprime suoi giudizi, bensì è quello di essere capace di ascoltare le parti per farle sentire comprese, restando neutrale circa l'esito del confronto.
La Giustizia Riparativa non rimuove la centralità del precetto ma attiva un percorso diverso; si colloca come complementare e, se si conclude con esito positivo, potrà essere valutata dal Giudice per quantificare la sanzione o l'eventuale sospensione; in caso, di reato procedibile a querela, la vittima/persona offesa, può decidere, al termine del percorso, di rimetterla, estinguendo il reato ex art. 152 c.p.
L'Associazione Diamedia ETS si pone l'obiettivo di aiutare ed accompagnare cittadini coinvolti in dinamiche penalmente rilevanti, attraverso un percorso di giustizia riparativa idoneo, se possibile anche prima dell'attivazione del procedimento penale stesso; sono altresì previsti interventi di valutazione della conflittualità e del rischio mediante percorsi con esperti di giustizia riparativa.
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